COM’È NATA LA GUARIMBA?
Giulio Vita è nato in Italia e cresciuto in Venezuela. A Caracas ha studiato Giornalismo e dopo essere stato sequestrato e torturato dalla polizia per aver protestato contro il governo, ha deciso di tornare in Italia. Ha studiato poi Cinema a Madrid, dove ha conosciuto Sara Fratini, illustratrice venezuelana, all’epoca studentessa di Belle Arti. Dopo la laurea, un po’ per gioco, un po’ per sfida, hanno deciso di creare La Guarimba, che ha cominciato a prendere vita davanti a una birra e a delle chiacchiere tra amici al bar, ponendosi subito come una loro personale risposta alla superficialità e allo scarso impatto sociale dei festival di cinema.
Così, alla fine del 2012, Sara e Giulio si sono trasferiti ad Amantea, il paesino calabrese dei nonni di Giulio. Si sono dati un anno di tempo per impostare il festival. È stato l’inizio dei diversi progetti di Sara come illustratrice, mentre Giulio ha cominciato a produrre quella che sarebbe stata la prima edizione de La Guarimba International Film Festival.
COS’È LA GUARIMBA?
La Guarimba è nata come festival di cortometraggi nell’estate del 2013, è diventata Associazione Culturale di fronte al notaio, poi gente più acculturata di noi l’ha definita progetto di Innovazione Sociale, più tardi i volontari e gli ospiti del festival l’hanno riconosciuta come esperienza di comunità, condivisione e scambio.
Per noi La Guarimba è un progetto di vita, una scommessa vinta di fronte al pessimismo, all’economia globale e a quel mito che dice ai ragazzini terroni che al Sud non c’è niente da fare.
QUAL È LA NOSTRA MISSION?
Il nostro obiettivo principale è riportare il cinema alla gente e la gente al cinema.
Vogliamo creare uno spazio multiculturale in cui vi sia una connessione politica con il mondo, attenzione all’altro, rispetto reciproco e partecipazione attiva. La Guarimba deve contribuire a creare un clima cittadino di empatia, comprensione, integrazione e azione.
Vogliamo riproporre la cultura in generale e il cinema in particolare come atto sociale con cui opporci a vivere in un mondo sempre più individualista. Dobbiamo creare un punto d’incontro in cui condividere idee e vivere un’esperienza collettiva ma anche personale.
QUAL È IL NOSTRO PROCESSO?
Una delle chiavi della crescita della Guarimba è la creazione di una forte comunità attraverso festival di cinema, eventi culturali, residenze cinematografiche e laboratori didattici nelle scuole. Questi eventi promuovono la collaborazione, l’iniziativa creativa e la scoperta attraverso pratiche formative montessoriane, apprendimento cooperativo e cura per l’ambiente.
Le persone coinvolte in questo processo sono gli artisti selezionati da tutto il mondo e ospitati ad Amantea durante il festival, i volontari e la squadra che lavorano ad ogni iniziativa, i professionisti in formazione nelle residenze artistiche e gli studenti di scuole medie e superiori che realizzano film di animazione attraverso i laboratori didattici. Questa apertura alla diversità genera un flusso costante di nuove prospettive e competenze che attraversano la nostra organizzazione, cambiandola ogni giorno.
La formazione passa attraverso molti aspetti. Dalla condivisione delle case per gli ospiti, alla cura e strutturazione di ogni attività formativa, perché possano essere svolte in completa autonomia e libertà creativa dai partecipanti, secondo i principi montessoriani della responsabilizzazione attraverso regole chiare, libertà di scegliere, di sbagliare e di sviluppare il proprio percorso in modo naturale e spontaneo. Si lavora in squadra in un ambiente sicuro, in cui sfidare se stessi e collaborare con gli altri in piena fiducia, tanto gli ospiti quanto gli organizzatori, garantendo un rapporto di crescita mutuale e costante.
COME CI IMPEGNIAMO SUL TERRITORIO?
Abbiamo sempre utilizzato la cultura come strumento di integrazione e convivenza, battendoci per dare voce a coloro che non hanno la possibilità di far valere i propri diritti e mostrando come l’unione di culture diverse sia una ricchezza da ricercare.
L’associazione si è attivamente schierata per denunciare la continua violazione dei diritti umani in Venezuela negli ultimi trent’anni, su cui pochissimo viene detto per assecondare interessi politici. Attraverso il programma El Guayabo – The Venezuelan Diaspora, ci impegniamo a raccontare le storie di chi ha vissuto sulla propria pelle lo stato di rifugiato politico.
Attraverso le sezioni speciali Karmala e MigrArti nella programmazione del festival e la rassegna CinemAmbulante, diamo spazio a opere provenienti dai paesi da cui provengono i migranti che giungono da anni sulle coste italiane, raccontando le loro storie, senza filtri, lasciando la possibilità di mostrare al mondo le difficoltà che attraversano e del perché ci sia bisogno di attivare logiche di accoglienza e solidarietà da parte delle istituzioni e delle associazioni.
Negli anni, ci siamo pubblicamente esposti per supportare attivamente la causa, denunciando gli abusi sui ragazzi impegnati a lavorare – sotto sfruttamento – nei campi di Amantea e i numerosi episodi di razzismo subiti.
Nel luglio 2020, abbiamo denunciato alla stampa l’assurda situazione in cui si è ritrovato Abbas Mian Nadeem, un giovane pakistano immunodepresso finito per errore tra i migranti allontanati da Amantea poiché risultati positivi al Covid, ricevendo anche minacce di morte da parte della ‘Ndrangheta. Abbiamo lavorato a contatto con le autorità per permettere il suo rientro ad Amantea, aiutandolo a trovare assistenza legale e coinvolgendo parlamentari italiani ed europei per far luce sul caso.
Abbiamo creato una rete di associazioni a livello locale per permettere di affrontare questi casi di razzismo in modo sistematico e coordinato, attraverso il linguaggio dell’arte e della cultura, che da sempre non conosce confini.
Abbiamo organizzando laboratori, incontri e proiezioni dedicati ai ragazzi del centro di accoglienza di Amantea, lavorando con i mediatori culturali per favorire la loro integrazione nella comunità.
Alla fine del 2021, abbiamo acquistato un terreno abbandonato situato nel centro di Amantea, per aprire un nuovo spazio dedicato alla cultura, iniziando da luglio 2022, dove ospitare eventi e momenti in cui artisti, organizzazioni culturali, istituzioni, attivisti e cittadini possano confrontarsi e trovare punti di incontro per nuovi spunti e idee. Abbiamo deciso di chiamare questo spazio IL TERRENITO, che dal 2023 ospita il nostro festival di cinema.
Ad agosto 2024, abbiamo aperto La Piccola Biblioteca di Amantea, uno spazio unico nel territorio, dotato da Aula Studio, Sala Conferenza e Studio di Registrazione, con l’obiettivo di incrementare il capitale sociale e la qualità della vita degli abitanti del nostro territorio.
UNA CONTINUA BATTAGLIA DI CIVILTÀ
L’anno 2020 si è rivelato difficilissimo per la nostra associazione.
A febbraio il comune di Amantea è stato sciolto per fraudolenta manipolazione di gare, appalti e affidamenti e commissariato per i successivi 18 mesi.
L’inaspettata crisi sanitaria ci ha lasciati per tanto tempo senza certezze: la Regione Calabria non ha pubblicato nessun bando per la cultura, lasciandoci senza un’importante fonte di finanziamento, e molte aziende hanno ritirato le loro proposte di sponsorizzazione. Abbiamo continuato a lavorare senza sapere se avremmo potuto fare il festival in presenza.
LA BATTAGLIA CONTRO I GRANDI DISTRIBUTORI
L’estate è arrivata e subito ci siamo impegnati in una battaglia al fianco delle realtà di cinema gratuito all’aperto I Ragazzi del Cinema America di Roma, Scendi C’è il Cinema di Milano e FurgonCINEMA del Centro Italia. Insieme, abbiamo denunciato la politica di lobbying e i ricatti da parte delle associazioni di categoria dei distributori e dei gestori di sale, l’Anica e l’Anec, che avevano dato indicazioni scritte ai distributori italiani e stranieri di non concedere la licenza per proiezioni di film a ingresso gratuito sul territorio italiano, così da negare 235 permessi di proiezione su 263 richieste, seppur di film che hanno concluso il loro periodo di sfruttamento commerciale in sala.
Le società coinvolte hanno risposto duramente definendo le nostre dichiarazioni “fake news” e minacciando ripercussioni legali. Sulla questione è stata anche realizzata un’interrogazione parlamentare. Il 24 giugno 2020, l’Antitrust ha avviato un’istruttoria nei confronti di Anica, Anec e Anec Lazio per “ostacoli all’approvigionamento di film da parte delle arene cinematografiche a titolo gratuito”. La condanna definitiva è arrivata il 26 marzo 2022, quando l’Antitrust ha sentenziato che le associazioni di categoria avevano superato “i confini dell’attività associativa lecita per uniformare la strategia delle imprese di distribuzione verso dinieghi e condizionamenti nel rilascio delle licenze alle arene gratuite”, in violazione dell’articolo 101 del Trattato sul funzionamento dell’Unione Europea e l’articolo 2 della legge n. 287/90.
Questa storia ci ha insegnato, ancora una volta, quanto sia necessaria la nostra attività per promuovere una visione di cultura accessibile e libera dalle logiche di mercato e di accentramento del potere.
LA RIAPERTURA DEL PARCO LA GROTTA
Nonostante tutti questi avvenimenti, siamo riusciti a organizzare l’edizione 2020 in presenza. L’ultimo ostacolo era costituito dalle condizioni del Parco La Grotta, che era rimasto chiuso e senza manutenzione per un anno: bagni distrutti e vandalizzati, spazzatura ovunque, erbacce e piante non potate, sporcizia e vetri rotti. Senza perderci d’animo, abbiamo deciso di svolgere il lavoro che sarebbe dovuto essere preso in carico dalle istituzioni e abbiamo riunito la nostra squadra, lanciando un appello alla cittadinanza. Tutti insieme, abbiamo lavorato senza sosta per ripulire il parco, permettendone la riapertura e riconsegnandolo alla comunità di Amantea.
IL PROGETTO DI RIGENERAZIONE URBANA DEL PARCHEGGIO
Nel 2021, nonostante tutto il lavoro svolto l’anno precedente, non siamo potuti tornare al Parco. A gennaio, infatti, una parte del centro storico è crollata, interessando anche l’unico spazio verde pubblico di Amantea. Nonostante le varie promesse della politica locale, i lavori di messa in sicurezza del centro storico non sono stati mai portati a termine e il parco è stato dichiarato inagibile.
Abbiamo cercato a lungo un luogo alternativo e abbiamo individuato uno spazio orrendo, simbolo del degrado sociale che vive il paese: un parcheggio abbandonato, senza manutenzione da diversi anni e divenuto, nel tempo, una discarica a cielo aperto.
Quando siamo arrivati al parcheggio, la situazione era desolante: cumuli di spazzatura ricoprivano tutto lo spazio, con cibo marcio, animali morti e detriti vari, mentre erbacce e canne non curate da diversi anni avevano invaso i muri.
Trovando le energie nella nostra testardaggine e nella voglia di realizzare questa edizione, nonostante le mille difficoltà, abbiamo iniziato a ritrovarci i sabati e le domeniche mattine di luglio per pulire, con le nostre mani, ogni angolo del parcheggio sotto il sole dell’estate calabrese. Alcuni amanteani ci hanno visto e hanno voluto aiutarci, portando con loro strumenti ed esperienza per potare i rami, costruire muretti a secco, disboscare il canneto e spostare i cumuli di spazzatura che raccoglievamo.
Una volta finiti i lavori, abbiamo deciso che non ci bastava riportare un parcheggio alle sue condizioni di normalità. Abbiamo voluto esagerare e renderlo migliore: un’opera d’arte a cielo aperto immensa, a disposizione di tutti, che possa diventare un esempio per ridare bellezza agli spazi abbandonati.
Abbiamo invitato due artisti per realizzare le loro opere qui ad Amantea: Sara Fratini, co-fondatrice de La Guarimba e illustratrice di fama internazionale e Cesáh, nome d’arte di Paulo Albuquerque, muralista brasiliano con base in Portogallo. Due stili molto diversi, ma che sono riusciti a ridare vita alla cornice che ha ospitato il festival.
Ci siamo ritrovati costretti a smuovere un’intera comunità civile per sopperire all’assenza delle istituzioni, che già avevano ignorato il problema non eseguendo manutenzione ordinaria e raccolta della spazzatura per diversi anni.
Abbiamo pagato di nostra tasca una ruspa per terminare i lavori di pulizia, perché la commissione straordinaria che fa le veci dell’amministrazione comunale sciolta per mafia non è intervenuta come promesso durante le riunioni che abbiamo organizzato nei mesi precedenti.
Abbiamo mostrato un modello di società possibile e alternativa, capace di riprendersi gli spazi pubblici e di unirsi per lavorare e crescere insieme.
LA PRESA DI POSIZIONE A FAVORE DELL’UCRAINA
Dall’inizio dell’invasione russa a febbraio 2022, abbiamo preso una posizione chiara a sostegno del popolo ucraino, vittima dell’imperialismo putiniano e della mistificazione della propaganda russa (e di una parte di quella italiana).
Lo abbiamo fatto attraverso quattro azioni:
- Abbiamo offerto l’esenzione del pagamento dell’iscrizione al festival a tutti i registi ucraini, permettendogli di partecipare gratuitamente. Tre film di questi registi sono stati presentati durante La Guarimba 2022 all’interno del programma speciale SLÁVA UKRAYÍNI!.
- Abbiamo escluso dal festival tutti i produttori, registi e distributori che hanno espresso chiare posizioni a favore di Putin. Abbiamo invece selezionato i registi russi che si sono schierati pubblicamente contro l’invasione.
- Il 12 marzo 2022, abbiamo organizzato la proiezione del documentario The Earth is Blue as an Orange (2020), diretto da Iryna Tsilyk, vincitrice del Premio per la Regia nella categoria “World Cinema Documentary” al Sundance Film Festival 2020. La proiezione è stata resa possibile grazie alla collaborazione con l’Ambasciata della Repubblica di Ucraina in Italia; L’Ambasciata della Repubblica di Lituania in Italia; Istituto della Cultura Lituana; Cineteca Milano; Z-Power-Young People Back to the Movies.
- Per la sesta edizione di Kino Guarimba, nel settembre 2022, abbiamo offerto una borsa di studio che copre l’iscrizione, le spese di viaggio, il vitto e l’alloggio di dieci partecipanti ucraini, che potranno vivere gratuitamente un’esperienza di formazione internazionale. Le borse di studio sono state finanziate dalla fondazione European Cultural Foundation, che ha supportato l’iniziativa.
Abbiamo ripetuto l’iniziativa per l’ottava edizione della residenza, nel settembre 2023, offrendo una borsa di studio a cinque partecipanti ucraini grazie al supporto della Commissione Europea.