IL PROGETTO:
“Cinema Ambulante: storie di integrazione” è stato un progetto di integrazione attraverso la cultura che si è svolto dal 23 al 29 maggio 2016 ad Amantea (CS) organizzato dall’Associazione Culturale La Guarimba, vincitrice del bando “MigrArti – Cinema” del Ministero dei Beni Culturali.
Dalle emozioni provate e da tutta l’energia respirata sembra difficile riuscire a fare un resoconto ma partiremo proprio da esse per raccontarvi il nostro evento “Cinema Ambulante”. Eravamo sicuri che non potevamo vincere un bando del MiBACT perché si dice che in Italia le istituzioni sono corrotte e c’è bisogno della raccomandazione soprattutto quando ci si interfaccia con il pubblico settore.
Invece i fatti hanno dimostrato il contrario: il Ministero ha valutato il contenuto della proposta e il curriculum dell’associazione. Ci siamo subito messi a lavoro per fare qualcosa ancora più grande di quello che si aspettavano da noi.
Con i fondi messi a disposizione, abbiamo organizzato una nuova #ScuolaGuarimba basata sull’integrazione e la democrazia partecipativa in Calabria, una regione con tante difficoltà quante opportunità. Abbiamo dato la possibilità a 19 ragazzi di 10 nazioni diverse, italiani, stranieri e alcuni rifugiati politici, di imparare a fare un documentario e riconoscersi come esseri umani. Il tutor e ideatore di questa metodologia è stato Tomas Sheridan.
Abbiamo organizzato un corso d’illustrazione all’interno del centro di accoglienza di Amantea perché ci preme difendere il diritto alla felicità di tutti. I ragazzi e le ragazze che hanno partecipato, hanno dato sfogo alla loro fantasia realizzando timbri, maschere e disegni che poi hanno appeso sulle pareti rendendo il luogo che abitano un po’ più colorato.
La tutor è stata super Sara Fratini che contestualmente ha realizzato, su una parete dell’edificio, un murales gigantesco insieme ai ragazzi, composto da più di 150 facce che rappresentano culture, razze, religioni più variegate.
Abbiamo organizzato una rassegna di cinema con cortometraggi e lungometraggi con la tematica dell’integrazione. La rassegna ha voluto coinvolgere il pubblico per diffondere conoscenza sul fenomeno dell’immigrazione, molto spesso relegata ad un’immagine distorta dai media e ai tanti pregiudizi che contornano la nostra società. Per la prima volta nella storia del nostro paese, i ragazzi rifugiati sono entrati al Teatro Comunale e per molti di loro era la prima volta che entravano in un teatro o un cinema. È stata una esperienza sicuramente emozionante, sia per loro che per noi.
Abbiamo organizzato proiezioni per le scuole medie di Amantea e di Campora San Giovanni precedute da una spiegazione su cos’è l’immigrazione attuale e com’è stata quella italiana del dopoguerra. Il tutto spiegato dalla nostra mediatrice culturale Carmen Iallorenzi. L’associazione ha fortemente voluto coinvolgere gli studenti nel progetto “Cinema ambulante” consapevole dell’importanza di creare cultura e condivisione sul tema e con l’obiettivo di utilizzare il cinema come mezzo di conoscenza, riflessione e scoperta dell’altro.
Oltre alle proiezioni e ai laboratori, sono stati organizzati degli incontri con alcune realtà associative per raccontare le buone pratiche messe in atto nel nostro territorio.
Abbiamo avuto un incontro con Emergency Italia con la presenza di Pietro Protasi, segretario di EMERGENCY e abbiamo sentito le esperienze meravigliose di Roberto Aloe e AUSER Amantea che mi ha dato la possibilità di entrare per la prima volta nel centro di accoglienza; Giovanni Manoccio, ex-sindaco di Acquaformosa, un paese dove l’integrazione ha aiutato la crescita umana ed economia del paese; hanno partecipato in veste istituzionale Enza Bruno Bossio (Camera dei Deputati) e Monica Sabatino (Sindaco di Amantea). L’elemento interessante della loro presenza è stata l’opportunità unica di porre domande direttamente alle istituzioni, sia a livello locale che nazionale, da parte di coloro i quali ( richiedenti asilo e rifugiati) vivono sulla propria pelle scelte politiche molto spesso poco ponderate . I ragazzi lo hanno apprezzato molto. Il tutto è stato moderato dalla giornalista de L’Espresso Floriana Bulfon che ammiro e che ho potuto conoscere di persona in questa occasione.
Abbiamo organizzato un incontro con il grande Don Giacomo Panizza di Comunità Progetto Sud che ci ha fatto sognare con la sua storia di vita, di ribellione e di successo raccontando le sue battaglie contro le ingiustizie verso gli ultimi, il lavoro di solidarietà e accoglienza di soggetti svantaggiati.
Abbiamo prodotto un documentario di tutta l’esperienza a cura di Nicola Barbuto.
Il corso di cinema ha prodotto 7 documentari favolosi che raccontano l’integrazione vista dagli occhi dei partecipanti. Anche se i ragazzi hanno avuto pochissimo tempo per conoscersi, ideare, produrre, montare ed inserire i sottotitoli, io sono così soddisfatto dei lavori che saranno inseriti nella programmazione de La Guarimba Film Festival 2016 quest’estate ad Amantea.
Abbiamo mangiato riso gambiano, abbiamo ballato musica latinoamericana, africana e la nostra tarantella. Abbiamo cantato a squarciagola le canzoni di Rino Gaetano e di Battisti. Abbiamo riso, abbiamo pianto, abbiamo amato, abbiamo voluto che non finisse mai. È finita la festa ma rimane il cuore pieno e la consapevolezza di essere fortunato per essere stato parte di questa meraviglia di #CinemAmbulante fatto con amore e talento.
Ringrazio tutti i partecipanti, i giornalisti che hanno diffuso il verbo Guarimba, gli spettatori, le istituzioni e gli sponsor privati che hanno creduto in noi, tutti i collaboratori, tutti quelli che hanno capito l’importanza di volerci bene e di lavorare insieme per avere successo.
Grazie, ribelli! Grazie, guarimberos!