Il Terrenito è uno spazio multifunzionale dedicato all’arte e alla cultura gestito dall’Associazione La Guarimba, localizzato nel centro di Amantea (CS) in Via Mazzini, 32.

Il Terrenito è il centro e la base di partenza di un progetto culturale pensato per offrire spazi di aggregazione e per ospitare attività che rispondono a determinate necessità del territorio, con l’obiettivo di incrementare il capitale sociale e la qualità della vita degli abitanti del territorio di riferimento.

Lo spazio, ogni anno, ospita un programma di attività artistiche e culturali in cooperazione con le realtà associative locali, che coinvolge tutta la cittadinanza attraverso metodologie di co-progettazione orizzontali e inclusive, ed è il punto di riferimento per le attività de La Guarimba.

GLI SPAZI

Il Terrenito è un progetto in continua evoluzione. È composto da un’area all’aperto, affacciata sulla strada, di 270mq, con un palco in cemento di 70mq che può ospitare concerti, performance teatrali e di danza, proiezioni di cinema e presentazioni di libri, e può accogliere fino a 100 posti a sedere, più altri 50 in piedi. È presente anche un bagno e una sala che serve da magazzino e da dietro le quinte.

Lo spazio è stato arricchito con i murales realizzati da La Fille Bertha, una street artist sarda che ha dato colore e personalità alle pareti con i suoi caratteristici disegni femminili.

Nell’edificio adiacente al Terrenito, abbiamo costruito i nuovi uffici de La Guarimba, a cui abbiamo aggiunto due postazioni studio che saranno messe a disposizione degli studenti e dei lavoratori di Amantea durante tutto l’anno.

L’apertura dell’ufficio è stato un passaggio molto importante per la crescita della nostra realtà, che ora può lavorare in uno spazio adeguato, acquistato e costruito dal nulla solo con le nostre forze.

LA STORIA DEL TERRENITO

Dicembre 2021. Amantea è commissariata da ormai due anni. Il comune, sciolto per infiltrazioni mafiose appena prima dell’inizio della pandemia, è in dissesto economico. Non ci sono spazi nel territorio dedicati alla cultura e all’aggregazione. Le tre sale cinematografiche che avevano animato il paese sono chiuse definitivamente. Le due biblioteche che esistevano sono scomparse per sempre. La villa comunale è chiusa per inagibilità. Il palazzetto dello sport, tanto menzionato in vari programmi elettorali, non è stato mai aperto. Il teatro ora ospita, con grande senso dell’ironia, proprio il municipio.

Amantea è il simbolo dell’abbandono, dell’assenza delle istituzioni e della mancanza di progettualità. Il settore turistico e il commercio hanno distrutto il tessuto sociale del territorio, portando abusivismo edilizio, politiche finalizzate esclusivamente all’arricchimento immediato e la totale assenza di investimenti mirati sul capitale sociale e culturale del paese. L’assenza di musei e di biblioteche si traduce nella mancanza di uno spazio dedicato alla memoria storica e collettiva della comunità.

Lavorando in questo territorio da dieci anni, siamo sempre stati fiduciosi sul suo potenziale e sulle possibilità che potrebbero nascere con la giusta spinta. In questi anni, abbiamo conosciuto compagnie di teatro e di danza, che non hanno un posto dove esibirsi, le tre bande di paese, costrette a provare in capannoni abbandonati, associazioni di fotografia, centri linguistici e tanti studenti che non hanno un posto dove studiare, dove prendere libri in prestito o guardare un film.

Per questo abbiamo deciso che l’investimento più sensato, nella sua follia, doveva essere quello di acquistare uno spazio da donare alla comunità che ci ospita da dieci anni.

La nostra idea iniziale era quello di acquistare un immobile da trasformare nella prima Casa della Cultura di Amantea, uno spazio aperto a tutta la cittadinanza e rivolto in particolare ai giovani, i più bisognosi di spazi comunitari e i più penalizzati dalla loro mancanza.

Abbiamo dunque svolto un’indagine per comprendere ciò di cui avessero veramente bisogno, realizzando un questionario indirizzato ai ragazzi fino ai 25 anni, studenti di scuola, universitari e giovani lavoratori, strutturato con domande che ci aiutassero a comprendere le loro esigenze e le loro aspettative.

Abbiamo raccolto un campione di 150 risposte valide, rappresentative del nostro target di riferimento. Dal questionario, è emerso che il 92% degli studenti di Amantea è costretta a studiare a casa, evidenziando problemi come la distrazione, la mancanza di una connessione veloce e una scrivania personale. Il 91% di loro ha risposto che frequenterebbe una sala studio o biblioteca per studiare, se ci fosse. Attraverso delle proposte strutturate su scale di valori, abbiamo riscontrato l’esigenza da parte di molti studenti di spazi silenziosi, in posizione centrale ad Amantea, con connessione internet e dove poter socializzare con altri ragazzi della loro età.

Il 70% di loro ha espresso gradimento nei confronti di una biblioteca dove poter anche prendere in prestito libri e fumetti. Il 92% dei ragazzi ha anche espresso il desiderio di avere una sala cinematografica, mentre la totalità di coloro che praticano discipline artistiche come musica, danza e teatro (circa il 25% del totale) si è dichiarato disponibile a utilizzare uno spazio dedicato alle prove. Il 59% di loro ha anche espresso il desiderio di frequentare corsi e laboratori di discipline artistiche.

Partendo da queste informazioni, abbiamo iniziato a immaginarci lo spazio, che avrebbe incluso gli uffici dell’organizzazione, una sala studio/biblioteca, con 10 scrivanie con postazioni pc a disposizione per il pubblico, una grande sala multifunzionale amplificata per le prove e le esibizioni musicali e teatrali, dove installare uno schermo per le proiezioni, e un ostello per ospitare gli artisti.

Abbiamo iniziato la ricerca del luogo che avrebbe ospitato il nuovo posto sicuro per La Guarimba e per gli amanteani, passando in rassegna vari edifici in vendita. Ci siamo scontrati con il paradosso di un paese che ha subìto un boom edilizio ed è costellato di appartamenti abbandonati, ma che, se sono in vendita, hanno prezzi inaccessibili.

Dopo mesi di ricerca, ci siamo imbattuti nell’ultimo terreno edificabile di Amantea, uno spazio di 270m2 situato in Via Mazzini, strada parallela del corso principale nel centro cittadino. Con i fondi raccolti in dieci anni di lavoro, abbiamo fatto questo investimento e acquistato il terreno.

I LAVORI DI RIQUALIFICAZIONE

La prima volta che siamo entrati nel terreno abbiamo trovato un luogo degradato, dalla superficie irregolare, con la vegetazione spontanea incolta cresciuta sopra la spazzatura accumulata in anni di abbandono, senza nessuna struttura all’interno. L’ingresso era costituito dallo scheletro di un vecchio edificio demolito e non c’era né elettricità né allaccio al sistema fognario.

Il primo intervento, iniziato a marzo 2022, è stato dunque quello di ripulirlo, tagliando le erbacce e rimuovendo la spazzatura. La superficie è stata livellata e sono state portate avanti le valutazioni per la costruzione di un piccolo edificio.

A quel punto, abbiamo realizzato la necessità di attivare al più presto un percorso comunitario per consegnare quello spazio alla cittadinanza. Il terreno poteva diventare subito un luogo aperto per creare una programmazione già per quell’estate, in collaborazione con le associazioni culturali del territorio.

Il 7 marzo 2022 abbiamo organizzato la prima riunione al terreno, a cui hanno partecipato diversi membri del mondo culturale amanteano e persone interessate, con cui abbiamo discusso della destinazione dello spazio.

Ci siamo confrontati sulle diverse necessità: la presenza di un palcoscenico grande abbastanza da poter ospitare spettacoli di danza e di teatro, la sistemazione di punti luce, l’orientamento delle sedie, tavoli per organizzare workshop, un dietro le quinte con accesso diretto al palco.

Abbiamo svolto un lavoro che ad Amantea non era mai stato fatto: riunire le varie realtà culturali e offrire un’occasione per dialogare, unire le forze e intraprendere un percorso comune.

I lavori svolti da quel punto sono stati il risultato di questo confronto: abbiamo costruito un palco in cemento di 70m2, installato prese elettriche e riflettori e avviato la costruzione del bagno e di un piccolo edificio che potesse funzionare da magazzino, deposito per l’attrezzatura e backstage.

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