A livello didattico, abbiamo applicato un metodo ispirato ai princìpi dell’Educazione Montessoriana, all’Apprendimento Cooperativo e al Learning By Doing. Attraverso i laboratori, abbiamo utilizzato i linguaggi del cinema di animazione e dell’illustrazione in una duplice dimensione: come strumento di educazione e di riflessione e come possibilità di formazione e di produzione di contenuti.
Abbiamo scelto di condurre le lezioni tramite un approccio non formale, abbattendo le distanze tra docenti e studenti, facendoli lavorare insieme e non singolarmente, valorizzando l’interazione, la solidarietà e la divisione equa dei compiti alla base del loro percorso di crescita come studenti, artisti e membri di una comunità. Abbiamo scelto di formare noi i gruppi di 4-5 studenti che avrebbero lavorato insieme, in modo casuale, in modo da abituarli a lavorare anche con persone che non conoscono e superare i conflitti.
Il responsabile scientifico del progetto Gabriele Tangerini ha strutturato un sistema di monitoraggio che ha incluso un’osservazione del contesto di riferimento e un’analisi sull’impatto del progetto nei partecipanti direttamente coinvolti e nell’intera comunità scolastica. Il monitoraggio è stato svolto attraverso griglie di osservazione, questionari, interviste qualitative e focus group.
Le griglie di osservazione interne hanno monitorato il livello familiarità dei partecipanti con i temi trattati, il loro livello di coinvolgimento durante le varie attività, lo sviluppo di competenze e il tipo di interazione nei lavori di squadra.
Le interviste sono state condotte all’inizio dei laboratori al responsabile dei progetti della scuola, e ha avuto l’obiettivo di comprendere il contesto di riferimento, la tipologia di studenti coinvolti, il livello di partecipazione dei ragazzi ad attività culturali ed eventuali problemi e ostacoli che avremmo potuto incontrare. La nostra analisi si è concentrata anche sulla presenza di opportunità e spazi dedicati ai giovani per la loro crescita culturale: centri di aggregazione come cinema, parchi, biblioteche, associazioni, spazi culturali e teatri. Oltre a questo, l’offerta di iniziative extra-curriculari da parte delle scuole, al di là della didattica tradizionale, e gli spazi dedicati alla creatività all’interno degli istituti.
Altre interviste sono state condotte con docenti ordinari degli istituti, sempre con la finalità di comprendere il contesto sociale e il sistema educativo in cui vivono i ragazzi calabresi. Questo passaggio ci è servito per capire come meglio inserire il nostro percorso educativo e l’impatto che ha avuto sugli studenti.
Alla fine del progetto, abbiamo distribuito ai ragazzi dei questionari da compilare anonimamente, per poterci indicare, senza essere influenzati, il loro livello di gradimento delle attività e gli aspetti da migliorare. Infine, abbiamo svolto un focus group con i partecipanti, facendo sedere tutti i ragazzi in cerchio per discutere insieme dell’esperienza, di come ci siamo sentiti durante le attività e provare ad affrontare le criticità trovate durante il percorso.