Siamo un’istituzione culturale e, come tale, abbiamo il dovere di opporci all’ingiustizia e alla barbarie, anche se ciò può renderci impopolari o toglierci l’accesso a determinati tipi di finanziamenti. Vogliamo essere molto chiari con la posizione del nostro festival: stiamo con il popolo palestinese perché crediamo che dove esiste un modello coloniale non può esserci giustizia.
Questo non ci rende antisemiti, anzi: il cinema – da Alain Resnais, a Roberto Benigni, passando per Claude Lanzmann – ci ha educato sugli orrori della Shoah e su cosa succede quando individui privilegiati, come noi, decidono di nascondersi nel silenzio.
Vogliamo libertà e sovranità per la Palestina perché dove non c’è giustizia, la pace non potrà mai esistere. Ci auguriamo che le nostre parole raggiungano tutti coloro che vivono sotto oppressione, affinché ricordino che non sono soli; e che raggiungano anche coloro che hanno paura di alzare la voce, perché siamo sicuri di essere la maggioranza a voler vivere senza guerre e in armonia.
Su un totale di 1290 film ricevuti, sono stati selezionati 158 cortometraggi da 52 nazioni diverse, dando voce a registi provenienti da tutti i continenti. Il 63% dei film nella selezione sono diretti da donne. Il festival intende rappresentare la complessità e la ricchezza di culture, tradizioni e lingue di tutto il mondo: saranno proiettati film in italiano, arabo, tedesco, inglese, francese, indonesiano, filippino, cinese, albanese, bielorusso, russo, spagnolo, portoghese, coreano, croato, mongolo, swahili, ungherese, hindi, e ucraino.
La Competizione Ufficiale sarà suddivisa nelle categorie di Fiction, Animazione, Documentario, Videoclip, INSOMNIA (Film Sperimentali). Parte della competizione sarà anche La Grotta dei Piccoli, un programma di 100 cortometraggi animati per bambini e ragazzi.